sabato 25 maggio 2013

Rischio inquinamento a Mola, anche di informazione.

Venerdì prossimo dobbiamo andare a protestare contro la discarica, perché ci stanno uccidendo! E il Comune che fa? Niente! Non gliene importa niente! Bisogna protestare contro il Comune! Il Sindaco!” è l’affermazione con cui sabato scorso al termine di un incontro si è scagliata Michela con altre sue compagne, mentre distribuivano volantini di sensibilizzazione alla fiaccolata che si è svolta ieri.
Avevano appena finito di partecipare ad una conferenza sul tema, promossa dal Comitato istituito contro questo grave problema.
Chi mi conosce sa che non simpatizzo con le destre in generale, o per meglio dire con quelle ideologie, e una qualsiasi persona non pensante, avrebbe potuto tranquillamente “cavalcare l’onda” e infierire.
Ma per coscienza la verità prima di tutto.
Ho chiesto qualche minuto alle ragazze, cercando di proporgli una riflessione critica. Ho chiesto loro: come titolerebbe un giornale un fatto di cronaca? O meglio, mettiamo il caso che una donna venga uccisa, da un uomo di colore e un italiano. Nel primo caso il titolo potrebbe essere: “Straniero uccide...” oppure “Nazionalità uccide” o meglio “Nero ammazza...” se nel caso la tragedia venga consumata per mano di un connazionale, si ammorbidisce e titola “Donna uccisa per gelosia”, “Trovata morta ragazza” ecc...
La domanda che sorge spontanea è perché? Le logiche di mercato impongono, e la notizia ha bisogno di essere presentata come un “prodotto nel supermercato” parola di Ezio Mauro.
Ma questo non dice sempre la verità, quello che c’è sotto, e spesso scopri che lo straniero era malato di mente, che era drogato perché usato da italiani per spacciare. Ma questo non ci interessa.
Dicevamo, che la verità alle volte è ben diversa da quello che il dovere di sintesi di alcuni discorsi propone, e diciamo che per semplicità non viene sviscerata e dettagliatamente spiegata. Ne consegue che gli slogan prendono il posto delle argomentazioni, e i fatti e le responsabilità riposano tranquille sotto di essi.
Se il fatto grave esiste, bene, prendiamone atto. Uno scempio di carattere ambientale si sta consumando a Mola di Bari, ma questo non deve diventare l’occasione per creare uno scempio di coscienze e di informazione. Non posso sviscerare tutto l’argomento, che avrebbe comunque dei limiti imposti dalle mie poche competenze.
Quello che so, e che ripeto, è che un clima di sfiducia nelle istituzioni non aiuta a risolvere il problema, non serve, non fa crescere e porta inevitabilmente al declino morale e sociale.
Quindi l’unico consiglio che posso darmi e dare è quello di essere Critici nel senso più bello e alto del termine, capire chi è colui che parla, tenere bene a mente ciò che di buono egli dice, e poi saper distinguere il fatto dalle opinioni personali, per crearsene una propria con solide motivazioni.
E quando si parla ai ragazzi, è per dovere di onestà distinguere bene le due cose, perché non è educare passare il proprio pensiero, ma è compito dell'educatore (professore, genitore, adulto) aiutare il soggetto a crearsene uno proprio. Anche se non fa comodo, anche se è difficile anche se controproducente per i miei interessi.

Nota: Io sono pienamente favorevole e affine all’obiettivo del Comitato Chiudiamo la Discarica Martucci, apprezzo il loro impegno, la passione e la dedizione con cui operano. Ho partecipato e continuerò a partecipare alle iniziative promosse. Li ringrazio personalmente (per quel che vale) per il lavoro svolto e che vorranno svolgere. La mia è solo una riflessione e presa di coscienza a favore della formazione di una cultura del dialogo.

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