mercoledì 25 luglio 2012

"Stare" voce del verbo abitare

Penso che “lo stare insieme” non debba essere il semplice stare insieme di due persone che stanno bene insieme e che si piacciono. Penso che lo “stare” con una persona sia qualcosa di stabile, statico, abitativo direi. Al maestro nel vangelo chiedono “dove abiti”, o per dirla a modo nostro: dove te la fai? Con chi stai? Non a caso anche un detto popolare ricorda: Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei…
Stare con un partner, vale a dire, dal mio punto di vista, abitare un certo tempo, un certo spazio, un certo luogo.
Il tempo in cui si sta insieme, il tempo del fidanzamento, il tempo dell’innamoramento, il tempo compreso tra un giorno e l’oggi in cui amo. Dal giorno in cui ci si è guardati negli occhi, ci si è detti di si, ed ha avuto inizio un’avventura insieme.
Uno spazio, che possa essere fisico o spirituale. Ecco io ti accolgo nella mia vita, ti faccio spazio tra le “mie cose”. Tra le mie amicizie, nella mia famiglia, condivido con te quelli che sono i miei piccoli spazi di esistenza.
Un certo luogo, il cuore, è all’interno di questo che avviene tutto. Il cuore è capace di accogliere tutto, tutto intero l’altro. In particolare è di moda affermare che nel momento in cui una persona accetta soprattutto i tuoi difetti, questa persona dev’essere per te importante.
Ecco il cuore accoglie tutto l’altro, e si dilata al punto tale da accoglierlo intermante come tempo del e per l’altro, come spazio del e per l’altro come luogo nell’altro!

Questa penso sia solo speculazione sulla vita di coppia, in verità la realtà è molto di più! Perché il bello è l’originalità e l’imprevedibilità delle circostanze, delle persone, e della vita stessa!

E tu come la pensi?

Nessun commento:

Posta un commento