Girovagando in rete, facendo alcune ricerche sul tema dell’educazione dei ragazzi, mi sono imbattuto (volutamente) nel tema dei ragazzi e i social network. Ho scoperto che è stato persino scritto un libro da un sacerdote spagnolo don Paolo Pedrini, edito dalla San Paolo, dal titolo: Facebook internet e digital media – Una guida per genitori ed educatori.
Per maggiori informazioni segnalo questo link: famigliefelici.blogspot.com
Intanto mi permetto di postare i “Dieci comandamenti” proposti da don Paolo:
1) Facebook non è Dio e neppure l’unico mezzo di comunicazione
2) Non chiedere l’amicizia ai propri figli sui social network
3) La vita non è fatta solo di amici: altre relazioni sono importanti
4) Non sminuire l’importanza di Facebook nella vita del ragazzo
5) Facebook o un libro di favole? Mangiare poco, mangiare di tutto.
6) Chiedere ai figli le password ma non spiarli in rete: anche Facebook può essere luogo di fiducia
7) Facebook non è il luogo della fuga
8) Facebook non è il luogo del segreto
9) Non condividere con tutti qualsiasi cosa
10) Siate educatori, sempre. Anche attraverso Facebook.
2) Non chiedere l’amicizia ai propri figli sui social network
3) La vita non è fatta solo di amici: altre relazioni sono importanti
4) Non sminuire l’importanza di Facebook nella vita del ragazzo
5) Facebook o un libro di favole? Mangiare poco, mangiare di tutto.
6) Chiedere ai figli le password ma non spiarli in rete: anche Facebook può essere luogo di fiducia
7) Facebook non è il luogo della fuga
8) Facebook non è il luogo del segreto
9) Non condividere con tutti qualsiasi cosa
10) Siate educatori, sempre. Anche attraverso Facebook.
Ognuno di questi punti fa riflettere, ma mi colpiscono in particolare il primo, il nono e il decimo.
Facebook effettivamente sembra diventato l’unico modo per relazionarsi con il prossimo, dietro ad uno schermo tutto sembra più facile da gestire, e peggio quando nella realtà non accade quello che viene passato attraverso il social network.
Penso: so scrivere ti voglio bene in un messaggio, ma guardando negli occhi il ragazzo so comunicarglielo anche solo a gesti?
Non condividere qualsiasi cosa, personalmente ho fatto una scelta importante da momento in cui ho iniziato ad accettare le amicizie dei ragazzi, non potevo “lasciarmi andare” ed essere diseducativo attraverso post, foto, o link devianti. Una immagine con la birra, non fa di certo di te un alcolizzato, ma potrebbe passare un messaggio diverso. “Se lo fa lui, posso farlo anche io! Anzi mi fa grande!” la differenza tra me e il ragazzo è il senso del limite… forse lui non lo capirà e potrebbe ritrovarsi chissà dove.
Siate educatori sempre, anche attraverso Facebook. Se Facebook è per me… perché non utilizzarlo per trasmettere messaggi positivi, veri, sinceri? Come questo… forse!
In ogni caso cercherò di acquistare il libro il prima possibile, un buon consiglio fa sempre bene, per chi non si sente arrivato!
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