mercoledì 9 gennaio 2013

Fuori il nome! Poche chiacchiere più parola - Niente scuse in suo nome!

Scritto da + Domenico Sigalini - Assistente Nazionale di Azione Cattolica
«Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». (Mt 7,24-27)
pag06 shutterstock 76197124Ci siamo fatti tutti spesso la domanda: su che cosa sto costruendo o ho costruito la mia vita? Ho dei riferimenti sicuri che mi permettono di resistere alle difficoltà? Sì, perchè nella vita non scorre sempre tutto liscio: ci sono fatti che non dipendono da te che ti disorientano; oppure sei tu stesso che, nella debolezza, compi guai e devi uscirne. Come fai allora? 
Ma anche se tutto andasse bene hai delle scelte da fare, ti trovi prima o poi di fronte a dei bivi e devi decidere che strada scegliere, che lavoro fare, che studio, che famiglia costruire, che dire ai tuoi figli, in base a che cosa dire dei si o dei no. 
Noi adulti ci rifacciamo spesso ai nostri genitori, non so se è solo segno di vecchiaia. Molti dicono «mia mamma mi ha sempre detto, mio padre spesso mi metteva in guardia da…, per fortuna che ho avuto dei genitori saggi che mi hanno insegnato a vivere…».
Il vangelo dice che se la tua vita la paragoni a una casa, devi fondarla su una roccia per sentirti sicuro di abitarvi senza paura. Possono venire tutti i fiumi di pioggia che non scivolerà mai a valle, franando fragorosamente come fanno tante case costruite senza senso su terra che smotta. Ma cosa è questa roccia su cui si può scommettere, su cui possiamo ancorare ogni nostro progetto, ogni nostra prospettiva, il futuro, le attese, la speranza? Gesù dice: l’ascolto obbediente, fattivo, concreto della sua Parola. Non dice solo la parola, ma l’adesione piena, convinta, credente ad essa, perché c’è sempre chi si riempie la bocca del nome di Gesù e poi fa quello che vuole, ancora di più lo tira dalla sua parte creandosi alibi di fronte alla vita, alle responsabilità.
C’è una parola che fa da riferimento, c’è un insegnamento fatto con autorità su cui possiamo scommettere. Molti lo hanno fatto e si sono trovati dalla parte della vita. Chi invece ha preso la Parola di Gesù come soprammobile da comodino, chi ne ha continuamente esaltato l’importanza, ma ha sempre fatto tutto il contrario, si è visto franare tutta la vita sotto gli occhi. Vennero i fiumi soffiarono i venti, si abbatterono su quella casa ed essa cadde in rovina.
Poi si fanno tante proteste e tanti articoli di giornale contro il degrado ambientale, contro l‘inettitudine del governo, contro il malcostume… ma la nostra casa siamo noi a costruirla o no sulla Parola di Gesù: nessuno ci può sostituire nel rischioso mestiere di vivere! E lui lo possiamo sempre trovare disposto a offrirsi da roccia incrollabile, perché è un Dio coerente. La sua Parola, che è Gesù stesso, è roccia: non lo tirare in ballo per crearti scuse.

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