Sacro Cuore di Gesù,
fa che ti ami sempre più.
Era più o meno così che faceva questa giaculatoria,
insegnatami dal fans club di Padre Pio (una dozzina di simpatiche vecchiete
della mia parrocchia d’infanzia, che avevano l’hobby del rosario, e che l’avevano
aggiunta tra una posta e l’altra).
Da allora non l’ho più scordata. Poi ci sono tornato sopra,
tante volte in situazione di sclerocardia
si è presentata sulle mie labbra, e mi ha salvato. Già mi ha salvato. Mi ha
salvato da me stesso, quando in determinate situazioni ho cercato di anteporre
la mia “intellighenzia” al cuore.
Penso a quando durante quell’esame di Teologia, il
professore, aveva deciso di mettermi un 27, ed io sapevo per presunzione di
avere una preparazione più alta. In quel momento, durante i minuti
supplementari del secondo tempo dell’esame, mi fa: “sei stanco!” … ma cosa?!? Come?
“si sei stanco, hai fatto troppi esami, e so che sai, ma la
tua performance non mi permette di premiarti”.
Tra l’allibito e l’incazzato (permettetemelo) lo guardo, o
meglio lo fisso e mentre stavo per rispondergli, sulla mia bocca: … S a c r o c
u..ore… e lui ha proseguito. “gli argomenti sono tuoi, ce li hai, ma più che
usare il cuore per quello che stai studiando, stai diventando una macchinetta
da esami. Ne hai fatti tanti, anche con ottimi risultati (aveva il libretto in
mano) ma, devi AMARE quello che studi. USARE IL CUORE.
In quel momento nonostante lo sforzo per preparare quell’annuale,
la stanchezza, la demotivazione, dentro di me si instaurò una pace intima.
Avevo vinto, mi aveva ridato il senso di quello che facevo (e che faccio).
Quella sera affidai la mia riflessione ad un post su facebook.
Era il giorno del Sacro Cuore di Gesù. Proprio come oggi.
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra,
perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate
ai piccoli. ..... imparate da me, che sono
mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. ».
dalla Liturgia di Oggi
Nessun commento:
Posta un commento